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Center for Investigative Reporting denuncia OpenAI e Microsoft: accuse di violazioni dei diritti

Center for Investigative Reporting denuncia OpenAI e Microsoft: accuse di violazioni dei diritti

> Questa causa legale si aggiunge a denunce analoghe recentemente depositate da altre prestigiose testate contro OpenAI e Microsoft..

Il Center for Investigative Reporting (CIR), organizzazione dietro pubblicazioni prestigiose come Mother Jones e Reveal, ha recentemente depositato una denuncia contro OpenAI e Microsoft. L'accusa formulata è quella di utilizzare in modo non autorizzato contenuti giornalistici soggetti a copyright, senza aver ottenuto permissi o fornito compensi.

Azione legale del Center for Investigative Reporting contro OpenAI e Microsoft

Il CIR, noto per il suo impegno nel giornalismo investigativo, ha presentato questa azione legale in un tribunale federale americano, lanciando un segnale forte verso il settore emergente dell'intelligenza artificiale. L'organizzazione, che opera senza scopo di lucro, sottolinea come tale prassi minacci direttamente la sostenibilità e l'integrità del giornalismo di qualità.

Non è la prima volta che aziende legate allo sviluppo di tecnologie AI si trovano al centro di controversie simili. Infatti, la causa del CIR si aggrega a un'ondata di denunce da parte di altre testate giornalistiche, che accusano OpenAI e Microsoft di violazioni dei diritti d'autore. Un elemento, questa, che sembra evidenziare una crescente area di tensione tra il mondo editoriale e quello dell'intelligenza artificiale.

Dichiarazioni della CEO del CIR

Monika Bauerlein, CEO del Center for Investigative Reporting, ha espresso in modo deciso la sua posizione: “OpenAI e Microsoft hanno sfruttato i nostri contenuti per potenziare i loro prodotti, senza mai cercare un accordo o proporre un compenso”, ha affermato Bauerlein. Ha poi continuato, spiegando che tale atteggiamento non è solo ingiusto, ma rappresenta una violazione del diritto d'autore.

Bauerlein ha inoltre chiarito che il sostentamento e l'indipendenza dei media non-profit non possono essere compromessi per favorire gli interessi commerciali di aziende profittevoli come OpenAI e Microsoft. “Se non si interviene per porre un freno a queste pratiche, rischiamo di vedere un drastico calo della disponibilità di informazioni veritiere, ridotte a semplici riassunti prodotti da intelligenze artificiali”, ha concluso la CEO del CIR.

La battaglia legale attualmente in corso potrebbe quindi avere implicazioni significative sia per il futuro del giornalismo sia per quel che riguarda l'etica nell'uso delle tecnologie di intelligenza artificiale.

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