X dice addio a CrowdStrike: la mossa di Musk

X dice addio a CrowdStrike: la mossa di Musk

> Musk annuncia stop a CrowdStrike in Tesla. Dipendenti del turno di notte mandati a casa in anticipo negli stabilimenti di Austin. Decisione improvvisa e controversa.

Un importante aggiornamento di sicurezza informatica ha causato significative interruzioni globali per numerose aziende, tra cui Tesla. Il problema ha coinvolto la piattaforma Falcon Sensor di CrowdStrike, impattando diversi settori industriali come compagnie aeree, banche, ospedali e media.

Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ha annunciato su X la rimozione di CrowdStrike da tutti i sistemi aziendali. Secondo fonti citate da Business Insider, Tesla ha dovuto anticipare il rientro a casa di alcuni dipendenti del turno di notte negli stabilimenti di Austin e Sparks a causa di un'interruzione che ha generato messaggi di errore sui macchinari.

La casa automobilistica ha informato il personale che i sistemi erano stati colpiti da un'interruzione dell'host Windows sulla piattaforma IT.

Non si tratta di un incidente di sicurezza o di un attacco informatico.

La risposta di CrowdStrike

George Kurtz, CEO di CrowdStrike, ha dichiarato che l'azienda sta lavorando attivamente con i clienti interessati dal problema, identificato in un singolo aggiornamento per gli host Windows. Kurtz ha precisato che è già stata distribuita una correzione.

Musk non ha specificato quale delle sue aziende avesse rimosso il software di sicurezza, ma ha successivamente commentato su X che era un peccato che molti fornitori e società di logistica utilizzassero CrowdStrike.

L'incidente evidenzia la criticità degli aggiornamenti software per la continuità operativa delle grandi aziende e l'importanza di sistemi di sicurezza informatica affidabili nell'attuale panorama tecnologico.


La sicurezza informatica è diventata un tema cruciale nell'era digitale. Le sue origini risalgono agli anni '60, quando i primi hacker iniziarono a esplorare le vulnerabilità dei sistemi informatici. Da allora, l'evoluzione è stata rapida e costante.

Negli anni '80, con la diffusione dei personal computer, emersero i primi virus informatici. Il Morris Worm del 1988 fu uno dei primi attacchi su larga scala, infettando circa 6000 computer collegati ad ARPANET, precursore di Internet. Questo evento segnò un punto di svolta nella consapevolezza della necessità di proteggere i sistemi informatici.

Con l'avvento di Internet negli anni '90, la sicurezza informatica divenne una priorità globale. Nacquero le prime aziende specializzate in antivirus e firewall. Una curiosità interessante riguarda il termine "bug" per indicare un errore informatico:

Il termine "bug" fu coniato nel 1947 quando un vero insetto (in inglese "bug") causò un malfunzionamento in un computer Mark II all'Università di Harvard.

Nel nuovo millennio, con la crescita esponenziale di dati e dispositivi connessi, la cybersecurity ha assunto un ruolo fondamentale per aziende e governi. Gli attacchi informatici sono diventati sempre più sofisticati, portando allo sviluppo di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale per la prevenzione e il rilevamento delle minacce.

Un aspetto curioso della sicurezza informatica è il fenomeno degli "ethical hackers" o "white hat hackers". Questi professionisti utilizzano le proprie competenze per individuare vulnerabilità nei sistemi, aiutando le aziende a rafforzare le proprie difese. Molte grandi aziende tecnologiche offrono programmi di "bug bounty", ricompensando chi segnala falle di sicurezza.

La sicurezza informatica è oggi un settore in rapida espansione, con una crescente domanda di professionisti specializzati. Le sfide future includono la protezione dell'Internet of Things (IoT), la sicurezza del cloud computing e la difesa contro attacchi quantistici, che potrebbero rendere obsoleti gli attuali sistemi di crittografia.

Logo AiBay