Il trattato è stato già sottoscritto da diversi paesi europei come Andorra, Georgia, Islanda, Norvegia, Moldova, San Marino e Regno Unito, oltre che da Israele, Stati Uniti e Unione Europea. L'obiettivo è assicurare che lo sviluppo dell'intelligenza artificiale avvenga nel pieno rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto.
La Convenzione rappresenta un passo significativo nella regolamentazione internazionale dell'AI, arrivando due mesi dopo la finalizzazione dell'AI Act dell'Unione Europea. Per entrare in vigore, il trattato dovrà essere ratificato da almeno cinque paesi entro tre mesi dalla firma.
Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d'Europa, ha sottolineato l'importanza del documento: "La Convenzione quadro è progettata per garantire proprio questo. È un testo forte ed equilibrato, il risultato dell'approccio aperto e inclusivo con cui è stato redatto e che ha garantito che beneficiasse di prospettive multiple ed esperte."
L'apertura alla firma di questo trattato segna un momento cruciale nella governance globale dell'intelligenza artificiale, stabilendo un quadro normativo condiviso per affrontare le sfide etiche e legali poste da questa tecnologia in rapida evoluzione.