Repubblicani meno abili a riconoscere deepfake

Repubblicani meno abili a riconoscere deepfake

> Sondaggio shock: 3 elettori su 4 negli USA non si fidano di riconoscere immagini create dall'IA, mettendo a rischio la democrazia nell'era digitale

Il sondaggio condotto dalla società di ricerca Savanta rivela una diffusa preoccupazione tra gli elettori statunitensi riguardo all'impatto dell'intelligenza artificiale sulle elezioni. Solo un elettore registrato su quattro si dichiara fortemente fiducioso nella propria capacità di distinguere tra contenuti visivi reali e generati dall'IA.

La ricerca, commissionata in risposta a un articolo del Guardian sui deepfake di Taylor Swift pubblicati su Truth Social da Donald Trump, ha coinvolto un campione rappresentativo di 2.004 adulti americani. I risultati mostrano una richiesta bipartisan di maggiori restrizioni sull'uso dell'IA in politica e una forte opposizione alla condivisione di contenuti sintetici da parte dei candidati sui social media.

Differenze tra Democratici e Repubblicani

Il 35% dei Democratici e il 45% dei Repubblicani si sono dichiarati poco o per nulla sicuri nella loro capacità di distinguere i contenuti reali da quelli generati dall'IA. I Repubblicani sono risultati più propensi dei Democratici (72% contro 66%) a ritenere inaccettabile la pubblicazione di contenuti IA da parte dei candidati senza un'etichetta chiara.

Un quarto degli elettori registrati si è detto "deluso" dalla condivisione di immagini IA di Swift da parte dell'ex presidente Trump, incluso il 23% degli elettori repubblicani.

Questo è un problema molto reale che gli elettori vogliono che le aziende dei social media affrontino.

Richieste di azione e regolamentazione

La maggioranza degli intervistati ritiene che i contenuti generati dall'IA debbano essere chiaramente etichettati, mentre circa un quarto vorrebbe un divieto totale. Il 76% degli elettori di entrambi i partiti chiede alle aziende dei social media di fare di più per affrontare il problema delle immagini e dei contenuti audio generati dall'IA creati o pubblicati dalle campagne elettorali.

La percentuale sale all'83% tra gli intervistati over 60, che ritengono che le piattaforme debbano fare di più per proteggere e informare gli utenti.

Proliferazione di deepfake e contenuti IA

Dall'esecuzione del sondaggio alla fine di agosto, la diffusione di deepfake e contenuti generati dall'IA relativi alle elezioni è continuata. Su Twitter/X, di proprietà del miliardario pro-Trump Elon Musk, immagini generate dall'IA dei candidati presidenziali Trump e Kamala Harris si sono ampiamente diffuse in seguito al rilascio del generatore di immagini Grok, privo di salvaguardie contro la produzione di deepfake di personaggi pubblici.

Lo stesso Musk ha condiviso immagini create da Grok che ritraggono la candidata democratica come una comunista. Trump, d'altra parte, ha falsamente accusato la campagna di Harris di utilizzare l'IA per falsificare le riprese di una grande folla a uno dei suoi comizi.

Questi episodi evidenziano la crescente difficoltà nel distinguere tra realtà e finzione nell'arena politica, sottolineando l'urgenza di affrontare le sfide poste dall'IA nella comunicazione elettorale.

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