IA made in Italy: la strategia nazionale al 2026

IA made in Italy: la strategia nazionale al 2026

> Strategia integrata: ricerca, PA, imprese e formazione per uno sviluppo sostenibile e innovativo in tutti i settori chiave del sistema Paese.

Il Governo italiano ha presentato la Strategia Italiana per l'Intelligenza Artificiale 2024-2026, un documento fondamentale elaborato da un Comitato di 14 esperti sotto la guida del Prof. Gianluigi Greco. Questa iniziativa arriva in un momento strategico, coincidendo con la pubblicazione dell'AI Act europeo e le audizioni in Senato sul disegno di legge nazionale sull'AI.

La strategia si propone di posizionare l'Italia come leader nella transizione tecnologica, sfruttando anche il suo ruolo di presidenza del G7. Il piano si concentra su quattro aree chiave: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione.

L'obiettivo è creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, garantendo sicurezza, etica e inclusività.

Il sottosegretario Alessio Butti ha espresso gratitudine verso gli esperti del Comitato per il loro contributo, sottolineando l'importanza del documento nel supportare l'attività governativa e definire politiche nazionali sull'IA.

Prospettive future

La strategia mira a guidare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale in Italia in modo efficace e sicuro, promuovendo un approccio multidimensionale che tenga conto delle esigenze di tutti i settori coinvolti.

Per ulteriori dettagli e per consultare il testo completo della strategia, è possibile visitare il sito ufficiale del Dipartimento per la trasformazione digitale.


L'intelligenza artificiale ha radici profonde nella storia del pensiero umano. Già nell'antichità, filosofi come Aristotele teorizzavano su forme di ragionamento meccanico. Tuttavia, il concetto moderno di IA emerse solo nel XX secolo.

Nel 1950, Alan Turing propose il famoso "Test di Turing", un criterio per determinare se una macchina fosse in grado di esibire un comportamento intelligente. Questo test divenne un punto di riferimento fondamentale per la ricerca sull'IA.

La conferenza di Dartmouth del 1956 segnò la nascita ufficiale dell'intelligenza artificiale come campo di studio. In quell'occasione, scienziati visionari come John McCarthy, Marvin Minsky e Claude Shannon gettarono le basi per lo sviluppo futuro di questa disciplina.

Una curiosità interessante riguarda il nome stesso "Intelligenza Artificiale". Fu coniato da John McCarthy per evitare associazioni con la cibernetica, un campo già esistente ma con obiettivi diversi.

L'intelligenza artificiale è la scienza e l'ingegneria di creare macchine intelligenti, specialmente programmi per computer intelligenti.

Questa definizione di McCarthy rimane ancora oggi un punto di riferimento nel campo.

Negli anni '60 e '70, l'entusiasmo per l'IA raggiunse livelli altissimi, con previsioni ottimistiche su macchine capaci di pensare come esseri umani in breve tempo. Tuttavia, questo periodo fu seguito da quello che viene chiamato "l'inverno dell'IA", caratterizzato da una drastica riduzione di finanziamenti e interesse a causa delle aspettative non soddisfatte.

Dagli anni '90 in poi, l'IA ha vissuto una rinascita grazie all'aumento della potenza di calcolo e alla disponibilità di grandi quantità di dati. Tecniche come il machine learning e le reti neurali profonde hanno portato a progressi significativi in campi come la visione artificiale, l'elaborazione del linguaggio naturale e la robotica.

Oggi, l'intelligenza artificiale è parte integrante della nostra vita quotidiana, dalle assistenti virtuali come Siri e Alexa ai sistemi di raccomandazione di Netflix e Amazon. La sua influenza si estende a settori cruciali come la medicina, la finanza e la ricerca scientifica.

L'Italia ha una lunga tradizione di eccellenza in campi correlati all'IA, come la matematica e l'informatica. Scienziati italiani come Federico Faggin, inventore del primo microprocessore commerciale, hanno dato contributi fondamentali allo sviluppo dell'informatica moderna, ponendo le basi per l'evoluzione dell'IA.

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