Quotidiani USA contro OpenAI e Microsoft: nuova battaglia legale sui diritti d'autore

Quotidiani USA contro OpenAI e Microsoft: nuova battaglia legale sui diritti d'autore

> Le accuse del New York Times contro OpenAI e Microsoft per uso illegale di articoli nell'addestramento dell'intelligenza artificiale

Otto quotidiani statunitensi, tra cui il Chicago Tribune e il Denver Post, hanno intrapreso un'azione legale contro OpenAI e Microsoft. L'accusa rivolta alle due giganti tecnologiche è di aver sfruttato "milioni di articoli" senza autorizzazione, per affinare le capacità di intelligenza artificiale presenti in strumenti come ChatGpt e Copilot.

Tra i giornali che hanno avviato la causa troviamo anche prestigiosi nomi come il New York Daily News, l’Orlando Sentinel, il Sun Sentinel of Florida, il San Jose Mercury News, l’Orange County Register e il St. Paul Pioneer Press. Queste testate fanno parte di Alden Global Capital, un noto fondo di investimento. Le richieste formulate nei confronti di OpenAI e Microsoft non specificano una cifra esatta come risarcimento, ma evidenziano la necessità di un compenso per l'uso non consentito dei loro contenuti.

“Abbiamo investito miliardi di dollari nel raccogliere informazioni e pubblicare notizie. Non è accettabile che OpenAI e Microsoft utilizzino il frutto del nostro lavoro per consolidare le proprie imprese, a nostro discapito” ha dichiarato Frank Pine, figura di spicco nella redazione dei giornali Alden.

Già a dicembre l'anno scorso, il New York Times aveva presentato una simile accusa a OpenAI e al suo maggior investitore, Microsoft, per violazione di diritto d’autore. Secondo il rinomato quotidiano, le due compagnie avrebbero impiegato diversi dei suoi articoli per formare le IA che sostengono prodotti come ChatGpt e Copilot, offrendo così agli utenti un'alternativa informativa. Ciò ha dato avvio a una sorta di concorrenza diretta con la fonte originale dei contenuti.

In seguito a questa iniziativa legale, OpenAI ha iniziato a cercare accordi con i principali editori. Fino ad ora, ha stretto partnership con Associated Press, El Paìs e Le Monde, al fine di utilizzare legalmente i loro articoli per l'addestramento di ChatGpt.

Recentemente, anche il Financial Times ha raggiunto un accordo con OpenAI, concedendo in licenza i propri contenuti affinché possano essere impiegati dall'intelligenza artificiale. Questa collaborazione prevede che gli utenti di ChatGpt possano accedere a riassunti, citazioni e link relativi agli articoli del FT. Inoltre, OpenAI svilupperà esclusivi strumenti AI per il quotidiano britannico, che già fa uso dei servizi dell'azienda tramite la formula ChatGPT Enterprise, pensata per il mondo aziendale.

Un'altra novità lanciata dal Financial Times è "Ask FT", un motore di ricerca interno sperimentale basato sull'IA generativa di Anthropic. Questo strumento permette agli abbonati di reperire facilmente informazioni dagli articoli archiviati, mediante l'uso di domande formulate in linguaggio naturale.

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