Italiani più fiduciosi nell'AI: cresce consapevolezza

Italiani più fiduciosi nell'AI: cresce consapevolezza

> Italiani e intelligenza artificiale: 7 su 10 usano regolarmente AI, con maggior diffusione tra i giovani. Assistenti e chatbot i più popolari.

Il Quarto Rapporto Ital Communications-IISFA sull'Intelligenza Artificiale in Italia è stato presentato al Senato, rivelando un mix di ottimismo e cautela tra gli italiani riguardo all'AI. L'indagine, condotta in collaborazione con l'Istituto Piepoli e Assocomunicatori, mostra che il 66% degli italiani è ottimista sugli sviluppi futuri dell'AI, mentre il 63% si fida dei sistemi di AI.

Un dato significativo emerge sull'utilizzo dell'AI: il 69% degli italiani usa abitualmente strumenti basati su questa tecnologia, con una prevalenza tra i giovani (83%). Tuttavia, il coinvolgimento diminuisce tra gli adulti, in particolare gli over 54.

Il 31% degli individui non ha mai utilizzato tecnologie basate sull'AI.

Questo rappresenta un notevole progresso rispetto alla fine del 2023, quando le analisi delle ricerche su Google suggerivano uno scarso interesse degli italiani verso l'intelligenza artificiale.


L'Intelligenza Artificiale ha una storia affascinante che risale agli anni '50 del XX secolo. Il termine fu coniato nel 1956 durante la conferenza di Dartmouth, ma le radici concettuali risalgono all'antichità. Già Aristotele, nel IV secolo a.C., teorizzava su ragionamenti meccanici e sillogismi, ponendo le basi filosofiche per ciò che sarebbe diventata l'AI.

Nel corso dei decenni, l'AI ha attraversato periodi di grande entusiasmo, alternati a fasi di disillusione, noti come "inverni dell'AI". Oggi, siamo nel mezzo di una rinascita dell'interesse, guidata dai progressi nel machine learning e nelle reti neurali.

L'intelligenza artificiale sarà probabilmente l'ultima invenzione che l'umanità dovrà mai fare.

Questa celebre frase di Nick Bostrom riflette sia l'ottimismo che la preoccupazione che circondano l'AI. In Italia, la storia dell'AI è strettamente legata all'opera pionieristica di ricercatori come Aldo Rossi e Marco Somalvico, che negli anni '80 gettarono le basi per la ricerca nel campo della robotica e dei sistemi esperti.

Una curiosità interessante riguarda il test di Turing, proposto dal matematico Alan Turing nel 1950. Questo test, che mira a valutare la capacità di una macchina di esibire un comportamento intelligente equivalente a quello umano, è ancora oggi oggetto di dibattito e sperimentazione.

L'Italia vanta anche primati nel campo dell'AI applicata all'arte. Nel 2018, il dipinto "Edmond de Belamy", creato da un algoritmo di AI, è stato venduto all'asta per $432,500, segnando un momento storico nell'intersezione tra tecnologia e creatività.

Guardando al futuro, l'Italia si sta posizionando come un attore importante nello sviluppo etico dell'AI. Il paese sta lavorando a linee guida nazionali per l'AI che bilanciano innovazione e responsabilità, riflettendo una crescente consapevolezza dell'importanza di questa tecnologia nel tessuto sociale ed economico del paese.

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