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La causa delle RIAA, cosa significano per l'industria?

La causa delle RIAA, cosa significano per l'industria?

> La questione del fair use tormenta i generatori di musica basati sull'intelligenza artificiale..

Due startup, Udio e Suno, recentemente lanciate nel settore dell'intelligenza artificiale, sono ora al centro di un acceso dibattito legale. Nonostante si occupino di generare brani musicali estremamente realistici a partire da semplici prompt, le due aziende sono state citate in giudizio da importanti etichette discografiche per presunta violazione di copyright su scala quasi inimmaginabile. Le etichette accusano le startup di aver formato i loro modelli di intelligenza artificiale utilizzando illegalmente vasti archivi di musica protetta da diritto d'autore.

Le azioni legali, promosse dall'associazione industriale Recording Industry Association of America (RIAA), sollevano interrogativi cruciali sulla legalità dell'utilizzo dei dati da parte delle aziende AI, una tematica che non riguarda solo il settore musicale ma svariate industrie, come sottolineato da Paul Fakler, esperto legale di proprietà intellettuale.

Suno e Udio, le cui strategie sono incentrate sull'innovazione in ambito musicale, hanno attirato investimenti significativi e mostrato una rapida crescita. Udio, in particolare, ha ottenuto finanziamenti da figure di spicco del settore tecnologico e musicale, e ha addirittura visto una delle sue tracce diventare virale. Nonostante questo successo, la legittimità delle loro operazioni rimane in questione.

Le etichette discografiche, rappresentate dalla RIAa, sostengono che le piattaforme di IA come Udio e Suno minacciano direttamente il tradizionale modello di business basato sulle licenze musicali. Le denunce raggiungono cifre vertiginose, con richieste di risarcimento fino a $150,000 per ogni opera violata, evidenziando l'ampio utilizzo di dati potenzialmente protetti impiegati per allenare i sistemi AI.

I sistemi di IA generano musica che può essere sorprendentemente simile a brani esistenti, tanto da includere, in alcuni casi, frasi o sequenze musicali che ricordano opere protette da copyright. Nonostante ciò, le reali basi di training delle IA rimangono non divulgate e generalmente vaghe, un punto su cui le aziende tendono a mantenere un certo riserbo.

La questione del fair use, ovvero l'uso "equo" di materiale protetto, è al centro del dibattito. Secondo Fakler, l'argomento della difesa basato sul fair use è piuttosto solido per Udio e Suno, dato che l'uso dell'opera protetta avverrebbe solo temporaneamente durante la fase di apprendimento del modello.

Nonostante la plausibilità di tale difesa, è difficile prevedere l'esito delle controversie legali, che potrebbero dipendere fortemente dai dettagli emergenti durante un'eventuale fase di discovery processuale. Ciò che sarà scoperto durante tale fase potrebbe rivelare come i brani protetti sono stati effettivamente utilizzati e influenzare in modo significativo la posizione legale delle aziende AI.

In conclusione, le cause legali della RIAA contro Udio e Suno rappresentano solo una parte di una problematica più ampia che affligge l'intero settore dell'IA, mettendo in discussione la sostenibilità di pratiche consolidate nella raccolta e nell'uso dei dati. Il percorso legale sarà lungo e potrebbe avere implicazioni profonde per il futuro dell'innovazione tecnologica e la protezione dei diritti d'autore.

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