Secondo una ricerca condotta da Coleman Parkes e sponsorizzata da SAS, una società specializzata in analisi dei dati, il settore dell'intelligenza artificiale (AI) è alle prese con significative sfide in termini di privacy e sicurezza dei dati. Il 80% dei decision maker nel campo dell'AI esprime preoccupazione su questi aspetti, evidenziando la crescente consapevolezza dei rischi connessi alla gestione delle informazioni sensibili.

La ricerca, che ha coinvolto 300 responsabili delle strategie di GenAI e dell'analisi dei dati negli Stati Uniti all'inizio del 2024, ha messo in luce come le organizzazioni riconoscano il potenziale dell'AI generativa nel migliorare la produttività aziendale. Tuttavia, la mancanza di pianificazione strategica e la scarsità di talenti frenano l’adozione di queste tecnologie, impedendo di sfruttarne appieno il valore.

Marinela Profi, consulente strategico per l'AI in SAS, sottolinea che i modelli avanzati di linguaggio (LLM) non sono sufficienti a risolvere le sfide aziendali da soli. È fondamentale considerare l'AI generativa come un contributo all'automazione e all'accelerazione dei processi esistenti, piuttosto che come una soluzione universale alle aspettative di business. Gli investimenti in tecnologie capaci di garantire l'integrazione, la governance e l’explainability dei LLM sono passi cruciali prima di impegnarsi completamente.

Le aziende affrontano ostacoli soprattutto in quattro aree: fiducia nell'utilizzo dei dati e conformità alle normative, integrazione dell'AI generativa nei sistemi esistenti, carenza di talenti specifici in ambito GenAI e previsione dei costi diretti e indiretti.

Queste tematiche sono state discusse nel dettaglio durante l'evento SAS Innovate a Las Vegas, conferenza dedicata ai leader aziendali, agli utenti tecnici e ai partner di SAS, dove sono stati esplorati gli ultimi sviluppi nel campo dell'AI e dell'analisi dei dati.