OpenAI sotto accusa: pioggia di denunce per i contenuti inventati!

OpenAI sotto accusa: pioggia di denunce per i contenuti inventati!

> Gruppo europeo per la protezione dei dati accusa OpenAI: ChatGPT al centro di polemiche sulla precisione dei dati personali e violazioni del GDPR

L'organizzazione europea per la tutela della privacy, noyb, ha presentato un esposto contro OpenAI per la mancata correzione di informazioni inesatte generate da ChatGPT. Secondo noyb, questa lacuna costituisce una violazione del General Data Protection Regulation (GDPR) dell'Unione Europea.

“Produrre informazioni false è problematico, specialmente quando queste riguardano dati personali, con possibili gravi conseguenze,” ha dichiarato Maartje de Graaf, avvocata specializzata in protezione dei dati presso noyb. La normativa europea richiede che i dati personali siano accurati e concede agli individui il diritto di rettifica in caso di inesattezze, oltre al diritto di accedere alle informazioni processate e alle loro fonti. Tuttavia, OpenAI ha ammesso l'impossibilità di correggere le informazioni errate generate da ChatGPT o di rivelare le fonti dei dati utilizzati per addestrare il modello.

La questione sollevata da noyb si basa su una ricerca del New York Times, che indica come i chatbot simili a ChatGPT “inventino informazioni nel 3% dei casi, arrivando talvolta fino al 27%”. L'esposto cita il caso di una figura pubblica il cui compleanno era stato ripetutamente fornito in modo errato da ChatGPT, senza che la richiesta di rettifica fosse accolta da OpenAI.

Nonostante le difficoltà tecniche citate da OpenAI, per noyb è essenziale che anche le aziende tecnologiche rispettino le richieste di accesso previste dal GDPR. La situazione ha attratto l'attenzione delle autorità europee per la privacy, tra cui l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali italiana che ha introdotto una restrizione temporanea sul trattamento dei dati da parte di OpenAI a Marzo 2023 e il Consiglio Europeo per la Protezione dei Dati che ha istituito un gruppo di lavoro su ChatGPT.

L'esposto di noyb richiede che l'Autorità Austriaca per la Protezione dei Dati indaghi sul trattamento dei dati effettuato da OpenAI e sulla correttezza delle informazioni personali elaborate dai suoi modelli di linguaggio. Inoltre, si chiede di imporre ad OpenAI di soddisfare la richiesta di accesso dell'esponente, di allineare il suo operato al GDPR e di applicare una sanzione per garantire la futura conformità.

La questione sollevata mette in luce la crescente sfida di equilibrare le frontiere tecnologiche con le esigenze di privacy e protezione dei dati personali, sottolineando il bisogno di un dialogo continuo tra sviluppatori tecnologici, legislatori e la comunità globale.

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