L'IA non dominerà il mondo

L'IA non dominerà il mondo

> Barry Smith e il perché temere il governo degli algoritmi è infondato

In un'epoca segnata dall'avanzata dell'Intelligenza Artificiale (IA), le discussioni riguardante la sua supremazia sull'uomo si fanno sempre più accese. Tuttavia, il filosofo americano Barry Smith, attraverso il suo ultimo lavoro, getta una nuova luce sugli scenari futuri, sciogliendo dubbi e smontando paure irrazionali.

Nel testo “Why machines will never rule the world”, scritto insieme a Jobst Landgrebe, Smith analizza la posizione unica e insostituibile dell'umanità rispetto alla tecnologia IA. Durante un evento a Torino, l'autore svela come le peculiari complessità del sistema neurologico e delle società umane sfuggano a una completa replicazione digitale.

Algoritmi e Illusioni di Potere

La sfida degli algoritmi di fronte alla complessità dell'esperienza umana rappresenta uno dei punti centrali della riflessione di Smith. Secondo il filosofo, temere un dominio degli algoritmi sull'umanità è un pensiero esagerato, alimentato da un hype immotivato verso il potere dell'IA. Invece di temere la tecnologia, Smith invita a una vigilanza maggiore verso l'uso etico che gli esseri umani ne fanno.

Elon Musk, figure influente nel campo tecnologico, viene menzionato per la sua previsione riguardo al sorpasso dell'intelligenza umana da parte dell'IA, una previsione vista come poco realistica da Smith che invita a considerare la storia altalenante dell'IA.

L'IA Generale e le sue Limitazioni

L'argomento si sposta poi verso l'IA "ristretta", quella specializzata in compiti come il riconoscimento delle immagini o la traduzione di testi, riconosciuta come estremamente utile. Questa forma di IA, a differenza dell'IA generale – vista come un obiettivo irraggiungibile – si è dimostrata fondamentale per il progresso tecnologico attuale. Smith enfatizza come l'IA di oggi si basi su algoritmi di matematica statistica, capaci di realizzare progressi notevoli, ma sempre all'interno di limiti ben definiti.

In conclusione, l'intervento di Barry Smith non solo demistifica molte delle paure legate all’IA, ma riporta la discussione in un ambito più realistico e concreto, sottolineando l'importanza di un approccio etico e consapevole verso l'avanzamento tecnologico.

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