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La Gen Z sfida l'ansia da dati affidandosi all'IA, gli altri preoccupati

La Gen Z sfida l'ansia da dati affidandosi all'IA, gli altri preoccupati

> La maggior parte degli americani preferirebbe leggere un libro di storia piuttosto che analizzare i propri dati personali - e questi tre tipi di dati sono i più intimidatori..

In un'era caratterizzata da un'esplosione di dati personali, le generazioni più giovani, in particolare i membri della Generazione Z, risultano essere i più proattivi e aperti all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale (AI) per comprendere e gestire meglio queste informazioni. Una recente indagine condotta da Salesforce, che ha coinvolto 1.000 cittadini americani, rivela dati interessanti sull'atteggiamento delle diverse generazioni nei confronti dei propri dati personali e dell'uso dell'IA per analizzarli.

Il sovraccarico di dati risulta essere una fonte di ansia per oltre il 40% degli americani, una percentuale che sale al 50% tra i giovani della Generazione Z. Tra i vari tipi di dati, quelli finanziari sono considerati i più importanti, ma anche i più intimidatori. La dati-fobia si aggrava con la difficoltà nel comprendere e gestire tali informazioni, un problema che colpisce il 36% in più dei giovani rispetto ai baby boomer. Circa il 55% della Gen Z ammette di non avere una visione completa dei propri dati personali.

Tipologie di dati importanti per la Generazione Z includono quelli finanziari, relativi alla salute e al fitness, e all'uso della tecnologia. Questi ultimi sono anche quelli che provocano maggior timore. A fronte di ciò, la Gen Z mostra una maggiore inclinazione ad affidarsi all'Intelligenza Artificiale per ottenere una visione più chiara e gestire meglio questi dati. Da qui emerge una tendenza: nonostante le preoccupazioni generalizzate riguardo l'accesso dei dati personali da parte dell'IA, il 55% della Generazione Z è disposta ad utilizzare tali strumenti per migliorare la propria comprensione dei dati personali, attratta dai benefici in termini di risparmio di tempo e di azioni più efficaci.

La capacità di visualizzare i dati e di ricevere insight azionabili tramite notifiche o email è particolarmente apprezzata, con il 78% dei giovani che individua nella visualizzazione il formato più utile per interagire con i propri dati. La preoccupazione primaria rimane il consenso dell'utente: il 72% teme che gli strumenti di IA possano utilizzare i dati personali senza autorizzazione.

L'IA promette di rendere i dati personali più gestibili e utili.

In conclusione, ci troviamo sommersi da "oceani di dati" ma assetati di informazioni chiare, rilevanti, attendibili e azionabili. In questo contesto, l'Intelligenza Artificiale potrebbe rappresentare la chiave per navigare efficacemente queste immense quantità di informazioni, trasformando il potenziale ansia-indotto dei dati in opportunità di miglioramento personale e professionale. L'obiettivo ultimo è sfruttare al meglio la tecnologia per elevarne la qualità della vita, una promessa che l'IA sembra per ora mantenere, soprattutto tra le file delle generazioni più giovani.

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