Rivolta contro l'IA: Recruiter tornano all'analogico!

Rivolta contro l'IA: Recruiter tornano all'analogico!

> "Indeed e LinkedIn implementano l'intelligenza artificiale generativa per ottimizzare il reclutamento e la ricerca di lavoro, ma alcuni recruiter rimangono scettici."

Nel contesto attuale, un'azienda statunitense di tecnologie per la salute ha registrato oltre 3.000 candidature per un singolo posto vacante nel campo della data science. Questo dato sottolinea una tendenza: l'esasperata concorrenza nel mercato del lavoro tech. A questo si aggiunge un fenomeno preoccupante secondo cui alcuni dei candidati che superano le rigorose selezioni, forse avvalendosi di intelligenze artificiali (AI), non riescono poi a rispondere a domande basilari sul compito svolto, come denuncia un reclutatore dell'azienda.

La pandemia di licenziamenti nel settore tecnologico, iniziata alla fine del 2022, ha portato molti professionisti qualificati a cercare attivamente nuove opportunità di lavoro. L'adozione diffusa dell'AI generativa, peraltro, ha sovvertito il tradizionale processo di selezione, facilitando l'invio massivo di candidature. Tale situazione ha generato una notevole pressione sui reclutatori, spesso sommersi da un mare di curriculum.

Il quotidiano WIRED ha raccolto le testimonianze di diversi reclutatori nel campo tecnologico e non solo, riscontrando una certa preoccupazione verso le nuove tecnologie. Nonostante l'innovazione, permane infatti l'incertezza su come l'AI effettui le sue scelte, spesso opache e potenzialmente vittime di pregiudizi.

La piattaforma LinkedIn, insieme a Indeed, emerge come uno dei principali strumenti a cui i cacciatori di talenti si affidano per filtrare le candidature, grazie anche alle nuove funzionalità alimentate da AI generativa. Tuttavia, non si può ignorare che tali strumenti, per quanto avanzati, potrebbero non garantire una selezione esente da bias. Aumenta di conseguenza l'attaccamento a metodi di selezione più tradizionali e personalizzati, come segnalato da Sim Bhatia di Reality Defender e da altri professionisti del settore.

L'esperienza di Krysten Copeland, fondatrice di KC & Co Communications, offre uno sguardo critico. Dopo avere ricevuto 600 candidature per una posizione da public relations manager tramite LinkedIn, Copeland si è scontrata con la realtà della difficoltà nel trovare il candidato ideale. La rivelazione che alcuni dei candidati potrebbero aver falsificato le proprie esperienze lavorative solleva interrogativi sulla affidabilità di tali piattaforme.

Infine, la collaborazione tra WIRED e Jobbio per creare WIRED Hired rappresenta un tentativo di offrire un marketplace di lavoro dedicato ai lettori di WIRED, dove aziende e candidati possono incontrarsi su un terreno comune. Nonostante le sfide, resta la speranza che innovazioni e miglioramenti continui nell'ambito dell’AI e delle piattaforme di reclutamento possano, in futuro, colmare il divario tra aziende e potenziali dipendenti.

La tensione tra la potenzialità dell'innovazione tecnologica e la necessità di mantenere un approccio umanizzato alla selezione del personale riflette il dilemma attuale nel reclutamento. Mentre il settore cerca di navigare attraverso queste acque turbolente, emerge chiaramente l'importanza di tenere il passo con le tecnologie emergenti, senza però perdere di vista l'essenzialità dell'elemento umano nel processo.

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