Ci sono diverse possibili motivazioni dietro questi accordi: - Ottenere accesso API per contenuti più aggiornati - Evitare cause legali per l'utilizzo non autorizzato di contenuti protetti da copyright - Migliorare la reputazione di OpenAI dopo le polemiche sull'acquisizione di dati senza permesso - Ottenere fonti affidabili per migliorare l'accuratezza delle risposte di ChatGPT
La causa del New York Times
Il New York Times ha intentato una causa contro OpenAI per violazione del copyright, chiedendo danni per miliardi di dollari. Gli accordi con gli altri editori potrebbero essere visti come una sorta di "accordo extragiudiziale" per evitare ulteriori azioni legali.OpenAI sostiene che l'utilizzo dei contenuti rientri nel "fair use", ma la causa del NYT mette in discussione questa interpretazione. L'esito potrebbe avere conseguenze importanti per tutto il settore dell'IA generativa.
La sfida a Google
OpenAI sta sviluppando SearchGPT, un motore di ricerca basato sull'IA che potrebbe sfidare il dominio di Google. Gli accordi con gli editori fornirebbero a SearchGPT contenuti di qualità e aggiornati, un vantaggio competitivo importante.Google ha perso appeal negli ultimi anni, con risultati di ricerca meno rilevanti e l'introduzione di snippet che riducono il traffico verso i siti degli editori. L'IA di Google non ha migliorato significativamente la situazione.
Gli accordi di OpenAI danno agli editori più potere contrattuale nei confronti di Google. Finora Google ha fatto un solo accordo simile, pagando 60 milioni all'anno a Reddit per l'accesso ai suoi contenuti.
Implicazioni future
L'esito delle cause legali avrà un impatto importante sul settore: - Una vittoria del NYT potrebbe costringere tutte le aziende di IA a pagare per i contenuti, favorendo i grandi player - Le aziende più grandi potrebbero comunque imporre condizioni sfavorevoli agli editori grazie alla loro posizione dominante - I costi potrebbero scoraggiare lo sviluppo di modelli IA open sourceResta da vedere se i "motori di risposta" basati sull'IA saranno effettivamente preferiti dagli utenti rispetto alla ricerca tradizionale e se saranno finanziariamente sostenibili, considerati gli alti costi di sviluppo e gestione.
In conclusione, gli accordi di OpenAI con gli editori potrebbero ridisegnare il panorama della ricerca online e dell'IA generativa, ma l'esito finale dipenderà da molti fattori ancora incerti.