L'IA sfida l'uomo: nuovi puzzle Connections

L'IA sfida l'uomo: nuovi puzzle Connections

> L'IA sfida gli esperti umani: uno studio rivela che può creare enigmi come Connections del New York Times con la stessa qualità ed efficacia.

Un team di ricercatori ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di generare puzzle Connections che rivaleggiano con quelli creati dagli esperti del New York Times. Lo studio, pubblicato sul server di preprint arXiv, ha coinvolto ricercatori della NYU Tandon School of Engineering e di Jester Labs.

Il gioco Connections, lanciato dal New York Times nel giugno 2023, sfida i giocatori a suddividere 16 parole in quattro gruppi tematici di quattro elementi ciascuno. È rapidamente diventato uno dei passatempi online più popolari del Times, secondo solo a Wordle, con miliardi di partite giocate ogni anno.

Per creare i puzzle AI, i ricercatori hanno utilizzato un approccio di "flusso di lavoro agentico", impiegando GPT-4 in ruoli specializzati durante il processo di creazione. Invece di chiedere all'IA di generare un intero puzzle in una volta sola, il team ha suddiviso il compito in passaggi più piccoli e mirati, simulando il processo creativo umano.

Risultati sorprendenti

In uno studio con utenti reali, i partecipanti hanno giocato sia con puzzle generati dall'IA che con quelli ufficiali del Times, senza conoscerne la provenienza. In circa la metà dei confronti diretti, i giocatori hanno giudicato i puzzle IA ugualmente o più divertenti, creativi e difficili rispetto a quelli creati dall'uomo.

L'IA si è dimostrata sorprendentemente abile nel creare gruppi di parole ingegnosi.

Timothy Merino, dottorando presso il Game Innovation Lab della NYU Tandon e autore principale dello studio, ha commentato: "Abbiamo scoperto che risolvere un problema complesso come la generazione di un puzzle Connections richiede più che semplicemente chiedere a un'IA di farlo. Suddividendo il compito in passaggi più gestibili e utilizzando il modello linguistico in vari modi, abbiamo ottenuto risultati migliori."

Implicazioni oltre i giochi di parole

Il professor Julian Togelius, coautore senior dello studio, ha sottolineato che questa ricerca va oltre la semplice generazione di puzzle: "Si tratta di utilizzare l'IA per testare e perfezionare le nostre teorie su ciò che rende un buon puzzle. Connections è un'area di ricerca degna di nota perché definire cosa rende un buon gioco non è semplice. Possiamo affinare la nostra comprensione del game design creando teorie, implementandole in algoritmi e verificando se i giochi generati sono effettivamente validi."

I ricercatori hanno anche identificato due elementi chiave che introducono difficoltà nei puzzle: la "sovrapposizione intenzionale" e i "falsi gruppi". Analizzando la similarità delle parole in relazione ai livelli di difficoltà, hanno scoperto che i gruppi di parole più facili tendono ad avere termini più simili tra loro, mentre i gruppi più complessi presentano parole meno affini.

Questo lavoro si basa su precedenti ricerche del Game Innovation Lab sull'IA e Connections. In uno studio pubblicato all'inizio dell'anno, i ricercatori del laboratorio avevano valutato la capacità di vari modelli di IA nel risolvere i puzzle Connections, rivelando che GPT-4 superava gli altri modelli ma riusciva a risolvere con successo solo il 29% dei puzzle presentati.

Lo studio apre nuove prospettive sulla comprensione delle capacità dell'IA e della creatività umana, dimostrando come l'intelligenza artificiale possa essere utilizzata non solo per generare contenuti, ma anche per testare e raffinare le nostre teorie sul design dei giochi e sulla creatività in generale.

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