Una delle assenze più significative riguarda l'estensione del diritto di voto ai 16-17enni. Nonostante fosse un punto del manifesto del Partito Laburista, questa proposta non è stata inclusa tra le priorità del governo guidato da Keir Starmer, che ha preferito concentrarsi su economia e crescita. L'idea potrebbe essere riproposta in futuro, in vista delle prossime elezioni generali, ma c'è anche chi ipotizza un suo definitivo abbandono.
Non ha trovato spazio nemmeno la proposta del ministro dell'Interno Yvette Cooper di limitare l'impiego di lavoratori stranieri e promuovere quello di personale britannico attraverso programmi di formazione. Il discorso del re ha menzionato un disegno di legge sulle competenze in Inghilterra, ma senza riferimenti specifici ai lavoratori esteri.
Intelligenza artificiale e Camera dei Lord
Contrariamente alle attese, non è stato presentato un disegno di legge sull'intelligenza artificiale per regolamentare i sistemi più avanzati, in linea con gli sforzi dell'Unione Europea. Il governo sembra per ora orientato verso codici di condotta volontari anziché norme vincolanti.
Per quanto riguarda la Camera dei Lord, è stata confermata l'eliminazione degli ultimi pari ereditari, ma non è stata introdotta la proposta di pensionamento obbligatorio per i membri ultraottantenni. Questa misura, che potrebbe non richiedere una legge specifica, ha incontrato resistenze da parte di alcuni pari anziani ancora molto attivi.
Riforma del sistema sanitario e assistenziale
Il discorso non ha affrontato la riforma strutturale del sistema sanitario e assistenziale, su cui tutti i partiti concordano sia necessario un intervento. Tuttavia, il governo si è impegnato ad agire rapidamente sul fronte degli stipendi nel settore assistenziale, promettendo misure entro i primi 100 giorni.
La riforma del sistema leasehold (locazione a lungo termine di immobili) è stata inclusa nel programma, con la promessa di eliminare questo sistema per i nuovi appartamenti e limitare gli oneri eccessivi. Tuttavia, essendo presentata come bozza di legge soggetta a consultazione, alcuni attivisti temono un possibile indebolimento delle misure proposte.
In conclusione, il discorso del re ha delineato un programma legislativo focalizzato principalmente su economia e crescita, rimandando alcune riforme sociali e strutturali attese. Sarà interessante osservare come il governo affronterà queste tematiche nei prossimi mesi, bilanciando le priorità economiche con le pressanti richieste di cambiamento in ambiti cruciali come il diritto di voto, il mercato del lavoro e il sistema assistenziale.
Il testo fornito tratta del discorso del re e delle proposte legislative presentate dal governo britannico. Questo importante evento affonda le sue radici in una lunga tradizione storica che risale al XVI secolo.
Il discorso del re (o della regina, a seconda del monarca regnante) è una cerimonia che segna l'apertura formale di una nuova sessione parlamentare nel Regno Unito. Storicamente, questa tradizione iniziò durante il regno di Enrico VIII, quando il monarca presentava personalmente il programma legislativo del governo.
Una curiosità interessante riguarda il fatto che fino al 1679, il monarca poteva modificare il discorso a suo piacimento. Fu solo dopo quell'anno che si stabilì che il testo dovesse essere preparato dal governo in carica.
Il discorso del re è un esempio unico di come la tradizione monarchica si intrecci con il moderno processo democratico
Un aspetto affascinante di questa cerimonia è il rituale che la precede. Prima del discorso, le Yeomen of the Guard, le guardie reali in uniforme Tudor, ispezionano i sotterranei del Palazzo di Westminster alla ricerca di esplosivi. Questa pratica risale al Gunpowder Plot del 1605, quando un gruppo di cospiratori cattolici tentò di far saltare in aria il Parlamento.
Un'altra curiosità riguarda la Camera dei Comuni. Durante il discorso, un membro del parlamento viene simbolicamente trattenuto a Buckingham Palace come "ostaggio", per garantire il sicuro ritorno del monarca. Questa usanza riflette l'antica tensione tra la Corona e il Parlamento.
Nel corso degli anni, il discorso del re ha visto molti cambiamenti. Ad esempio, nel 2022, per la prima volta in 59 anni, il discorso è stato letto da Carlo III invece che dalla regina Elisabetta II, segnando l'inizio di una nuova era.
Nonostante le sue radici antiche, il discorso del re continua ad evolversi, riflettendo le sfide e le priorità della società contemporanea. È un ponte tra il passato e il presente, un simbolo della continuità costituzionale britannica in un mondo in rapido cambiamento.