Al centro dell'indagine c'è la posizione dominante di Nvidia nel mercato dei chip AI, con una quota stimata tra l'80% e il 90%. Questa concentrazione di potere ha sollevato preoccupazioni sulla capacità dell'azienda di influenzare prezzi e disponibilità dei prodotti nel settore.
Le accuse mosse dai concorrenti sono particolarmente gravi. Nvidia viene sospettata di aver minacciato di ritardare le consegne ai clienti che acquistano anche da altre aziende, una tattica che potrebbe essere interpretata come un tentativo di mantenere il monopolio e scoraggiare la concorrenza.
Queste pratiche potrebbero limitare la libertà di scelta dei clienti e ostacolare la competizione tra i produttori di chip. Nvidia, dal canto suo, ha dichiarato di operare nel pieno rispetto della legge e si è detta pronta a collaborare con le autorità.
Un fenomeno globale
Il controllo sulle pratiche di Nvidia non è limitato agli Stati Uniti. Anche in Europa, in particolare in Francia, sono state avviate indagini simili per verificare possibili comportamenti anti-competitivi dell'azienda.
L'esito di queste inchieste potrebbe avere ripercussioni significative sulle strategie aziendali di Nvidia e sugli equilibri di mercato nel settore dell'intelligenza artificiale, un campo in rapida evoluzione e di crescente importanza strategica.