L'intelligenza artificiale spacca l'Italia in due

L'intelligenza artificiale spacca l'Italia in due

> Ottimismo asiatico contro scetticismo occidentale: un divario di prospettive tra Oriente e Occidente sui futuri scenari globali

Lo studio Ipsos AI Monitor ha rivelato una divisione globale sull'atteggiamento verso l'intelligenza artificiale. Il 53% degli intervistati si dice entusiasta dei prodotti e servizi basati sull'AI, mentre il 50% ammette di sentirsi a disagio di fronte a questa tecnologia.

La ricerca evidenzia differenze geografiche significative: l'Asia mostra un maggiore ottimismo, mentre i Paesi anglosassoni e l'Europa appaiono più scettici. Sorprendentemente, l'AI è percepita come meno discriminatoria rispetto agli esseri umani in quasi tutti i Paesi coinvolti nello studio.

Tuttavia, cresce la preoccupazione che l'intelligenza artificiale possa amplificare la disinformazione online, con il 37% degli intervistati che esprime questo timore.

L'AI è percepita come meno discriminatoria rispetto agli esseri umani.

Generazioni a confronto

La familiarità con l'AI varia significativamente tra le generazioni. I più giovani mostrano una maggiore conoscenza: il 72% della Generazione Z dichiara di avere una buona comprensione della tecnologia, contro il 58% dei Baby Boomers.

L'impatto dell'AI sul lavoro genera sentimenti contrastanti: il 37% crede che migliorerà la propria occupazione, mentre il 36% teme che possa sostituire il proprio impiego nei prossimi anni.

Questi risultati evidenziano la necessità di un dialogo aperto e costruttivo sul futuro dell'intelligenza artificiale, bilanciando opportunità e sfide per garantire un'integrazione responsabile di questa tecnologia nella società.

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