Un team internazionale di ricercatori, guidato da scienziati della Boston University, ha sviluppato un'intelligenza artificiale in grado di prevedere con un'accuratezza di circa l'80% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer entro sei anni, analizzando semplicemente la voce di una persona. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il Framingham Heart Study e il Dipartimento di medicina dell'università.
Questa scoperta rappresenta un importante passo avanti nella diagnosi precoce e nella prevenzione dell'Alzheimer, offrendo la possibilità di interventi tempestivi e trattamenti più efficaci. L'utilizzo dell'analisi vocale come strumento diagnostico potrebbe rivoluzionare l'approccio allo screening della demenza, rendendolo più accessibile e meno costoso rispetto ai metodi tradizionali.
Il professor Ioannis Paschalidis, coordinatore del progetto, ha spiegato che il nuovo modello predittivo si basa su una precedente ricerca del 2022, che dimostrava la capacità dell'IA di rilevare il declino cognitivo attraverso l'analisi delle registrazioni vocali. Per sviluppare l'algoritmo, i ricercatori hanno utilizzato i dati del Framingham Heart Study, analizzando oltre 160 colloqui di persone tra i 63 e i 97 anni.
L'IA ha esaminato dati sociodemografici, diagnosi e caratteristiche vocali dei partecipanti, riuscendo a stabilire una correlazione tra l'espressione verbale e il peggioramento del declino cognitivo. Nella fase di test, il modello ha raggiunto un'accuratezza del 78,5% e una sensibilità dell'81,1% nel prevedere la progressione da lieve deterioramento cognitivo a Alzheimer nei sei anni successivi.
Paschalidis ha sottolineato l'importanza di questa capacità predittiva: "La possibilità di prevedere l'evoluzione della malattia offre opportunità per interventi tempestivi, consentendo l'uso di farmaci per mantenere la stabilità della condizione e prevenire forme più gravi di demenza".
È interessante notare che le registrazioni vocali utilizzate erano di bassa qualità, suggerendo che registrazioni migliori potrebbero migliorare ulteriormente l'accuratezza dell'algoritmo. Gli autori dello studio stanno considerando lo sviluppo di un'app per smartphone in grado di rilevare i segni della demenza attraverso conversazioni quotidiane, aumentando così la possibilità di identificare precocemente le persone a rischio e indirizzarle verso trattamenti preventivi.
Altre applicazioni dell'IA nella diagnosi medica
Parallelamente a questa ricerca, altre istituzioni stanno facendo progressi significativi nell'uso dell'IA per la diagnosi e il trattamento di varie patologie:
L'Università di Colonia ha presentato una piattaforma di patologia digitale basata su IA per l'analisi automatizzata dei tessuti cancerosi, con particolare attenzione al cancro ai polmoni. Questa tecnologia mira a migliorare la velocità e l'accuratezza delle diagnosi, consentendo ai patologi di estrarre informazioni più dettagliate dai campioni.
In Italia, la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Fondazione Eurecat, ha sviluppato il software "Deep Lung" per monitorare noduli polmonari sospetti attraverso scansioni TAC, migliorando l'efficacia della diagnosi precoce del cancro al polmone.
L'Università di Oxford ha lanciato MedGraphRAG, un progetto che utilizza l'IA per automatizzare la valutazione della qualità in patologia, contribuendo a un miglioramento generale delle pratiche diagnostiche.
Queste innovazioni rappresentano un passo avanti significativo nell'integrazione dell'IA nella medicina, promettendo di migliorare non solo la diagnosi ma anche il trattamento personalizzato per i pazienti affetti da varie patologie, tra cui il cancro ai polmoni e le malattie neurodegenerative.