AI nella musica: Bedingfield lancia l'allarme

AI nella musica: Bedingfield lancia l'allarme

> Cantante pop avverte: gli scettici della tecnologia rischiano di restare indietro nel progresso. L'innovazione è inarrestabile e va accolta, non temuta.

Un crescente numero di artisti e musicisti si sta schierando contro l'uso dell'intelligenza artificiale nell'industria creativa, vedendola come una minaccia per i posti di lavoro e l'integrità artistica. Tuttavia, il cantautore Daniel Bedingfield sostiene che l'IA rappresenti il futuro della musica e che opporsi a questa tecnologia porterà solo a rimanere indietro.

Bedingfield, noto per il suo successo "Gotta Get Thru This" del 2001, è un convinto sostenitore dell'uso dell'IA nella creazione musicale. Ha recentemente pubblicato un album di brani generati dall'intelligenza artificiale e sviluppato un'app chiamata Hooks che abbina musica a video creati dall'IA.

"L'IA è qui per restare", afferma Bedingfield. "Ci saranno due strade: quella neo-luddista e quella di tutti gli altri, la maggior parte del pianeta, che pensa che la musica sia davvero buona e ne gode".

Il musicista sostiene che la mancanza di abilità non dovrebbe impedire a nessuno di creare arte o trarne profitto. Secondo lui, l'IA può democratizzare la produzione musicale, permettendo anche a bambini di sei anni di creare capolavori.

"Voglio che un bambino di sei anni possa creare un capolavoro"

Bedingfield critica aspramente l'industria musicale tradizionale, definendola "un sistema pieno di squali e persone che non sanno cosa stanno facendo". Spera che l'IA possa portare a sistemi paralleli in cui gli artisti vengano pagati più equamente.

Le preoccupazioni della comunità artistica

Nonostante l'entusiasmo di Bedingfield, molti artisti affermati sono preoccupati per l'impatto dell'IA sulla creatività. All'inizio dell'anno, star come Billie Eilish e Katy Perry hanno firmato una lettera aperta esortando le aziende tecnologiche a non "sabotare la creatività".

Il musicista Nick Cave ha definito i testi scritti da ChatGPT "una grottesca parodia di ciò che significa essere umani". Queste preoccupazioni riflettono il timore che l'IA possa sostituire il lavoro umano nell'industria creativa.

Le sfide legali e etiche

L'uso dell'IA nella musica solleva anche questioni legali. Udio, un generatore musicale che Bedingfield utilizza, è attualmente oggetto di una causa legale per l'uso non autorizzato dei cataloghi musicali per addestrare il suo algoritmo.

Bedingfield riconosce che l'adozione diffusa dell'IA nella musica potrebbe portare a conseguenze negative per molti musicisti. "In questo momento sto soffrendo nel mio cuore per 10.000 musicisti, per il dolore che arriverà nei prossimi 10 anni, la depressione, i senzatetto. Penso che questo stia arrivando", ammette.

Nonostante ciò, il musicista rimane convinto che l'adattamento sia l'unica via percorribile: "Dobbiamo adattarci o morire".

Il futuro della musica

La posizione di Bedingfield solleva importanti questioni sul futuro dell'industria musicale. Mentre l'IA offre nuove possibilità creative e potenzialmente una maggiore accessibilità alla produzione musicale, solleva anche preoccupazioni sulla perdita di posti di lavoro e sull'autenticità artistica.

Il dibattito tra i sostenitori dell'IA come Bedingfield e coloro che temono le sue conseguenze continuerà probabilmente a intensificarsi nei prossimi anni, mentre la tecnologia continua a evolversi e a integrarsi sempre più nell'industria creativa.

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