L'industria dei videogiochi sta vivendo una rapida trasformazione grazie all'introduzione dell'intelligenza artificiale generativa. Un'inchiesta della rivista WIRED ha portato alla luce come diverse grandi aziende del settore stiano già utilizzando questi sistemi per sostituire o ridimensionare alcune figure professionali, specialmente nel campo artistico e creativo.
Activision Blizzard, recentemente acquisita da Microsoft per 69 miliardi di dollari, emerge come caso emblematico. L'azienda ha iniziato a promuovere internamente l'uso di strumenti di IA come Midjourney e Stable Diffusion per la creazione di concept art già nella primavera del 2023.
Nonostante le iniziali rassicurazioni, a gennaio 2024 Activision ha licenziato 1.900 dipendenti, colpendo duramente i team di artisti 2D. Secondo fonti interne, gli artisti rimasti sono ora obbligati a utilizzare l'IA quotidianamente, mentre gran parte della produzione artistica viene esternalizzata a società terze che fanno ampio uso di questi strumenti.
L'impatto dell'IA sul settore
Il fenomeno non si limita ad Activision. Altre grandi aziende come Electronic Arts e Riot Games hanno recentemente effettuato tagli significativi al personale, puntando sempre più sull'integrazione dell'IA.
Un rapporto della società di consulenza CVL Economics rivela che quasi il 90% delle aziende di videogiochi ha già implementato programmi di IA generativa. Si prevede che entro 5-10 anni l'IA potrebbe contribuire a oltre la metà del processo di sviluppo dei giochi.
In Cina, un reclutatore ha dichiarato che il numero di posti di lavoro per illustratori è diminuito del 70% nell'ultimo anno, in parte a causa della diffusione degli strumenti di IA. In Giappone, alcune startup offrono illustrazioni generate dall'IA a costi molto inferiori rispetto a quelle realizzate da artisti umani.
Preoccupazioni e possibili risposte
La situazione sta generando forte preoccupazione tra i lavoratori del settore. Molti temono che la qualità artistica venga sacrificata in nome del risparmio sui costi, con aziende che si accontentano di risultati "abbastanza buoni" prodotti dall'IA.
Come possibile risposta, molti lavoratori stanno considerando la sindacalizzazione. Il 57% degli sviluppatori intervistati dalla Game Developers Conference si è detto favorevole alla creazione di sindacati nel settore. L'obiettivo sarebbe ottenere un maggiore controllo sull'implementazione dell'IA, sul modello di quanto ottenuto dagli sceneggiatori di Hollywood nel recente contratto con gli studios.
Resta da vedere se l'entusiasmo delle aziende per l'IA si tradurrà in reali benefici a lungo termine. Alcuni sviluppatori segnalano che i sistemi di IA hanno ancora molti limiti e producono risultati insoddisfacenti in compiti creativi complessi. Tuttavia, il timore è che la spinta al taglio dei costi possa prevalere sulle considerazioni di qualità, almeno nel breve periodo.
L'industria dei videogiochi ha una storia affascinante che risale agli anni '50 del XX secolo. Il primo videogioco riconosciuto, "Tennis for Two", fu creato nel 1958 da William Higinbotham presso il Brookhaven National Laboratory. Questo gioco primitivo utilizzava un oscilloscopio per visualizzare una semplice partita di tennis.
Da allora, l'evoluzione dei videogiochi è stata vertiginosa. Negli anni '70, con l'avvento di Atari e il successo di giochi come Pong, l'industria iniziò a prendere forma. Gli anni '80 videro l'esplosione delle console domestiche, con Nintendo e Sega che dominavano il mercato.
Un momento cruciale fu l'introduzione del Nintendo Entertainment System (NES) nel 1985, che rivoluzionò il settore dopo il crollo del mercato nel 1983. Il NES portò icone come Mario e Zelda nelle case di milioni di giocatori.
I videogiochi sono diventati più di un semplice passatempo: sono un'arte, un mezzo di espressione e una forma di narrazione interattiva.
Gli anni '90 segnarono l'inizio dell'era 3D con console come PlayStation e Nintendo 64. Questo periodo vide anche la nascita di generi innovativi e la creazione di franchise che durano ancora oggi.
Con l'arrivo del nuovo millennio, l'industria dei videogiochi ha superato quella cinematografica in termini di fatturato globale. Il settore ha continuato a evolversi con l'avvento del gaming online, dei giochi per dispositivi mobili e della realtà virtuale.
Una curiosità interessante riguarda il mercato giapponese dei videogiochi. In Giappone, i giochi per console hanno tradizionalmente dominato il mercato, con una forte preferenza per i giochi di ruolo e i titoli narrativi. Questo ha portato alla creazione di generi unici come i "visual novel" e i "dating sim".
L'industria dei videogiochi ha anche avuto un impatto significativo su altre aree della tecnologia. Ad esempio, le GPU (Graphics Processing Units), originariamente sviluppate per i videogiochi, sono ora ampiamente utilizzate in campi come l'intelligenza artificiale e il mining di criptovalute.
Oggi, con l'introduzione dell'intelligenza artificiale generativa, l'industria dei videogiochi si trova di fronte a una nuova rivoluzione. Questa tecnologia promette di trasformare non solo il processo di sviluppo, ma anche l'esperienza di gioco stessa, aprendo nuove frontiere di interattività e narrazione.